In questi ultimi mesi ho avuto modo di leggere un po’ di romanzi steampunk grazie anche al fatto che ho tenuto un gruppo di lettura presso la Biblioteca Civica Cascina Giaione di Torino.
Fantascienza nel passato e del passato, e sono tanti gli autori che si sono confrontati con il genere, a cominciare dal mitico Jules Verne, di cui ho riletto Viaggio al centro della Terra (sono abbastanza vecchia per ricordarmi un adattamento con i pupazzi), Parigi nel XX secolo e Dalla Terra alla Luna, tre belle avventure di un’epoca in cui non si parlava di steampunk e di fantascienza, termini coniati molti anni dopo.
Una scoperta non scoperta perché sapevo chi era ma non avevo letto granché di suo è stata quella di H.G. Wells, di cui ho letto varie raccolte di storie, appassionandomi in maniera particolare a La macchina del tempo, La guerra dei mondi e L’isola del Dottor Moreau, tre romanzi attualissimi e interessanti. Anche L’uomo invisibile non è male, e ho scoperto grazie a La ladra dei libri che era un autore proibito dal nazismo. Un motivo di più per amarlo, chi fa paura alle dittature è senz’altro importante per un mondo migliore.
Divertenti i romanzi di John Carter di Edgar Rice Burroughs, Sotto le lune di Marte e Gli dei di Marte, avventure spaziali vecchio stile, anche con forti valenze fantasy. Interessanti e appassionati anche i romanzi di Haggard su La donna eterna, saga avventurosa, fantasy e fantascientifica, che ho riletto in alcuni libri che ho ritrovato, quelli della serie del fantastico della Newton Compton, direttamente dagli anni Novanta della mia giovinezza di aspirazioni poi accantonate e riprese.
Sempre di questa serie ho avuto modo di leggere I pirati fantasma di William Hodgson, Il lago della vita di Edmond Hamilton (autore anche della saga di Capitan Futuro, trasposta in animazione) e una chicca come Metropolis di Thea von Harbou, moglie di Fritz Lang, che fece il film omonimo, uno dei migliori di fantascienza ancora oggi.
E per quello che riguarda fantascienze nel passato oggi? Non mi è dispiaciuto Steampunk (titolo che ha lanciato un mondo ufficialmente) di Paul di Filippo, raccolta di tre storie fantastiche nel passato, ho letto il primo romanzo di Valerio Evangelisti, La luce di Orione, su Nicholas Eymerich diviso tra passato e futuro con molti elementi fantascientifici e devo dire che mi è piaciuto e non mi è sembrato male La mappa del tempo, scoperta del Libro ritrovato dello spagnolo Felix J. Palma.
Ma due libri che mi sento assolutamente di consigliare, opere di autori italiani ed edite da una casa editrice che ho avuto l’onore di conoscere al Salone del libro 2014 sono Ultima di Carlo Vicenzi e Codice Gilgamesh di Uberto Ceretoli. Il primo è un fantasy steam in un futuro medievaleggiante in cui si organizzano pali per stabilire il comando delle città, il secondo uno steam vittoriano con tanti richiami ad icone del fantastico, e in entrambi ci sono figure femminili interessanti, nel primo una coppia di ragazze lesbiche e nel secondo una guerriera in stile Buffy.
Non proprio steampunk in senso stretto ma interessante come storia tra fantastico e passato, con il tema del viaggio nel tempo che fa tanto Doctor Who è Il fiume del non ritorno di Bee Ridgway, storia di un ufficiale napoleonico giunto oggi grazie ad una misteriosa associazione, che scopre di poter forse cambiare il passato.
Nella mia wish list c’è poi anche un libro, chiamato Steampunk, edito da Elara, casa editrice da tenere d’occhio, con racconti e saggi. Sarà uno dei miei prossimi acquisti.
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Ormai il genere fantastico spadroneggia anche al Salone del libro, e lo steam punk cresce e anche bene. Nell’edizione 2014 da segnalare la nuova fatica gothic di Licia Troisi Pandora, la presenza di Tamara Deroma con tutta la saga dei Demoni Reggenti, ma soprattutto la presenza di editori come Nero Press, Gainsworth e soprattutto Dunwich, con le loro ottime proposte, tra cui spiccano due titoli Dunwich, Ultima la città delle contrade di Carlo Vicenzi, e Codex Gilgamesh di Uberto Ceretoli. Un’occasione per scoprire realtà nuove e in fermento.